Recensione fra Elia

recensione fra elia

Vita Ospedaliera - Articoli

Elia Tripaldi

      IN PREGHIERA
    CON
             SAN GIOVANNI DI DIO

                

         Miguel  Moreno


Il testo di Fra Elia Tripaldi si presta a un’attenta riflessione di ordine pratico e contemporaneamente rimanda ai carismi fondanti l’ordine di San Giovanni di Dio, patrono dei malati, e modello di santità nella carità degli ultimi ed emarginati, dei sofferenti nel corpo e nello spirito. Questo testo punta all’essenziale, ai pilastri di quella fede che è adesione cristiana al Vangelo di Cristo risorto, e chiarisce l’obiettivo cui vuole tendere: riconoscere nel volto degli infermi, grazie all’opera del santo dell’accoglienza, quello di Gesù, via, vita, e verità. Per questo l’autore timbra con voce ferma ciò da cui nessuno si può discostare, e dedica la sua opera di preghiera e di riflessione a tutti quelli che diventano discepoli, semplici, puri, e retti di cuore, nell’adempiere il precorso che conduce alla salvezza, tramite le opere e la costante preghiera d’intercessione al Dio Padre misericordioso. " Ai confratelli, agli Ospiti e ai collaboratori che hanno ricevuto il dono dell’ospitalità, uniti ai religiosi nella stessa missione e membri della stessa famiglia, la " Famiglia di San Giovanni di Dio", perché lo spirito di amore del Santo della carità sia presente nella vita di ciascuno di noi.
Tale programma si presta a un’analisi sia di tipo teologico, sia meditativo- vocazionale. L’opera di accoglienza totale, e senza riserve, cui ci richiama l’esempio della vita del Santo, è un appello a una carità che sia potenza del donarsi senza limite, per vivere come Lui, per Lui, in Lui. E’ un richiamo che ci attrae, come ci ricorda S. Paolo nella lettera ai Corinzi: " Caritas Christi urget nos".(2 Cor 5, 14). L’autore coglie la possibilità di trasferire questa traccia teologica nel versante meditativo - vocazionale. E tale operazione è effettuata con una strutturazione metodologica nella riflessione dei sette giorni della novena. Il saluto, che precede ogni monizione, in cui si spiegano le motivazioni delle diverse opere di ospitalità, cui segue una Lettura evangelica che apre alla successiva meditazione, è volutamente identico per ogni giorno. Tale incipit racchiude il sigillo di San Giovanni di Dio, la benedizione cui era solito iniziare le sue lettere, e rappresenta una sublime sintesi teologica e vocazionale, il porre ogni cosa del mondo e dell’uomo sotto la protezione materna di Maria, nostro rifugio nel mare tempestoso dell’esistenza. Nello stesso tempo porre un ordine metafisico e razionale: Nel nome di nostro Signore Gesù Cristo e di nostra Signora Vergine Maria sempre intatta. Dio, prima di tutto e di tutte le cose del mondo, sia con tutti voi.
La lettura della riflessione delle diverse ospitalità, apre il cuore e la mente all’Amore che sostiene le diverse forme di Ospitalità che sono circolarmente congiunte in un mosaico in cui le voci dell’anima si fanno animatrici di quelle delle opere. Per tutto ciò l’Ospitalità misericordiosa, quella solidale, di comunione, quella creativa, l’integrale - olistica, l’ospitalità della riconciliazione, caposaldo di quella generatrice dei volontari e dei collaboratori, conducono tutte a quell’ospitalità profetica, immagine e realizzazione del Regno di Dio, un’alleanza che vede auctoritas divina e libertas umana cooperare per raggiungere e ampliare il bene dell’uomo, nell’ottica di una creatura che si apre al disegno della salvezza.  [Dio agisce quasi invisibilmente per portare avanti i suoi disegni, però vuole la collaborazione dell’uomo per far crescere e trasformare i suoi progetti d’amore. Egli trova in Giovanni di Dio lo strumento idoneo per realizzarli, e nei suoi seguaci i testimoni dell’amore misericordioso . cfr 57].
Il testo di Fra Elia Tripaldi presenta un ulteriore pregio, ossia l'indicazione conoscitiva- educazionale. Per mantener fede a questa simbiotica capacità, l’autore fa precedere ogni riflessione con una rapida ed efficace storia agiografica del Santo di Granada. Quest’operazione dimostra l’inestricabile unione della preghiera nelle opere, e delle opere di misericordia nei progetti di Dio.
In questi tempi così frammentati, dove spesso non si intravedono profondi cambiamenti dell’agire umano, tale percorso di riflessione e di preghiera semina nel cuore la speranza della carità, la certezza della salvezza, l’amore che si fa portavoce della debolezza che si trasforma in forza, contro ogni ipocrisia o sopruso dei potenti di turno. La carità non sia ipocrita: detestate il male, attaccatevi al bene, amatevi gli uni gli altri con affetto fraterno, gareggiate nello stimarvi a vicenda (Rm 12, 9-10).